Psicoterapia psicosomatica immaginativa sistemica


Tale psicoterapia si prefigge di accompagnare il paziente a ritrovare la propria unicità, attraverso un nesso di senso, non di causa. 

«Contesto - scrive Jung a questo proposito - che alla base di tutte le nevrosi vi sia un fatto traumatico, nel senso di un'esperienza infantile decisiva. Il medico, se adotta tale concezione, assume di fronte alla malattia una impostazione causalistica; volge cioè la sua attenzione soprattutto al passato, si occupa solo del perché e non dello scopo; e ciò costituisce spesso un grave danno per il paziente, il quale viene così costretto, talora per anni, a ricercare una qualsiasi esperienza infantile, mentre vengono trascurate cose che potrebbero avere per lui importanza immediata».

La psicoterapia così intesa, non è il luogo dell'indagine dei traumi passati, ma è uno sguardo sul presente, sulle capacità del paziente; e considera i disagi come l'allontanamento dall'Immagine Innata, richiami per il paziente a ricercare la propria unicità, a volte perduta nelle identificazioni collettive. Si tratta di una psicoterapia basata sul mondo delle Immagini che sono i "mattoni dell'inconscio" secondo Jung e la "casa degli archetipi" secondo Hillman, ma soprattutto sono il momento della psiche più vicino all'Immagine Innata.

La figura dello psicoterapeuta centra gran parte del setting sul mondo immaginativo. Quindi il lavoro psicoterapeutico è tutto centrato su questi aspetti e soprattutto sulle Immagini Ancestrali che contengono di per sé la capacità di ricongiungere il paziente al proprio mondo originario.

 Tecniche utilizzate:

  • colloquio vis à vis;
  • distensione immaginativa;
  • analisi e amplificazione dei sogni;
  • uso delle metafore e del linguaggio simbolico
  • uso delle immagini;
  • uso delle fiabe;
  • disegno/mappe di sé, del proprio mondo emotivo e dei problemi;
  • problem-solving.